Note riferite all'edizione e alla storia bibliografica: |
*⁴-X¹ 3A-G⁴ 3H-N². - Antiporta calcografica allegorica in cornice rappresentante la Giustizia che appoggia il piede su un gradino riportante la scritta "Statuta Criminalia Ser. Rep. Iavensis", con stemma della Serenissima Repubblica di Genova visibile sia nella parte superiore e centrale della cornice che lateralmente alla figura allegorica. Antiporta autografata da "Dominicus fiasel. Sersan. Inu." e "Joseph Testana Scul." - Nel frontespizio fregio xilografico ornamentale ; nel verso del frontespizio testatina xilografica e iniziale xilografica incorniciata a linea nera su fondo bianco "Interdictum". - A c. *2r dedica a "Serenissimo Hieronymo de Franchis duci" e ai governatori e procuratori della Repubblica, nel verso poemetto ; a c. *4r presentazione del testo a ai governatori e procuratori della Repubblica. - Capilettere, iniziali xilografiche arabescate in cornice a linea nera su fondo bianco, testatine e finalini xilografici arabescati nel testo. - A c. 3G4r "Index Titulorum - Libri Primi", a c. 3Ir "Index materium...", a c. 3Nv "Finis", a c. 3N2r "Errata", a c. 3N2v "Regestum". - Note ai margini del testo. - Errore nella paginazione: c. K4v segnata erroneamente pagina "90" invece di "80", c. Y4v segnata erroneamente pagina "184" invece di "196". - Carattere romano e corsivo |
Nota riferita alla copia catalogata: |
Legatura originale in pergamena semirigida beige scuro. - Nell'occhietto nota di provenienza manoscritta "Libreria Negroni". - In basso all'antiporta timbro ellittico a inchiostro nero sbiadito " Storia Tecnica CNR Genova". - In testa al frontespizio note scritte a matita e in basso timbro ellittico a inchiostro nero sbiadito del CNR. - A c. A2r, Br, B4r e v, X2r, 2B2v, 2B3r e 2Dv note manoscritte a margine del testo. -A c. 3Nv in alto timbro rettangolare a inchiostro nero sbiadito del CNR riportante il numero di inventario, in basso note manoscritte |
Responsabilità secondarie: |
Guasco, Benedetto (XVII secolo ; Libraio) [Tipografo]scheda di autorità Fiasella, Domenico (1589-1669 ; Pittore) [Disegnatore tavole]
Tipo autore: |
Persona |
Nome autore: |
Fiasella, Domenico (1589-1669 ; Pittore) |
Datazione: |
1589-1669 |
Nota biografica: |
Detto il Sarzana, dal nome della sua città natale, era figlio di un orefice in contatto con i Cibo Malaspina di Massa e con G. B. Salvago, vescovo di Luni-Sarzana. Quest'ultimo gli fornì i primi rudimenti del disegno mettendogli a disposizione "in abbondanza stampe, dissegni, e rilievi" sui quali esercitarsi. Inviato a Genova, dopo una breve permanenza nella bottega del pisano A. Lorni, divenne allievo di G. B. Paggi, rientrato da poco da Firenze. Attorno al 1607 ebbe inizio un soggiorno a Roma e la sua produzione pittorica con committenze sempre più importanti. Ritornò a Genova attorno al 1617, dove risiedette per lungo tempo a seguito dell'incontro con G. Lomellini, futuro doge, che gli affidò l'incarico di decorare il suo palazzo, nei pressi della Zecca. Intorno al 1624 partecipò all'allestimento di un arco trionfale in onore di Ferdinando, infante di Spagna. Da quel momento il F. fu chiamato sempre più spesso a far fronte ad incarichi pubblici, fino a divenire una sorta di iconografo ufficiale della Repubblica di Genova; allorché la città decise di eleggere solennemente a sua "regina" la Vergine (25 marzo 1637), il F. fornì cartoni e disegni per l'apparato allestito nella cattedrale di S. Lorenzo e per la statua di culto, opera di G. B. Bissoni. L'iconografia della Madonna regina di Genova, divulgata capillarmente dalle monete, che a partire dallo stesso 1637 ne recarono l'effigie, divenne in breve motivo d'orgoglio fra le nazioni genovesi attivamente presenti in altre città, come dimostrano le tele che il F. inviò a Napoli (oggi nella chiesa del Turchini) e a Palermo (quest'ultima, però, interamente riferibile alla bottega). Dal 1644 in avanti si intensificò la sua attività - iniziata nel 1634 - come fornitore di "invenzioni" per gli incisori incaricati di realizzare le antiporte di testi di varia natura (Leggi delle compere di S. Giorgio, Genova, Pavoni, 1634; G. A. Alberto, Il sole ligure nella casa Lercara, ibid., Calenzani, 1644; F. Federici, Della famiglia Fiesca, ibid., Faroni, [1646]; G. B. Veneroso, Il genio ligure risvegliato, ibid., Peri, 1650; Statuta criminalia Serenissimae Reipublicae Ianuensis, ibid., Guaschi, 1653; L. Assarino, Giuochi di fortuna..., Venezia, Giunti, 1655; A. Aprosio, La grillaia, Napoli, De Bonis, 1668). Dal 1640 in poi la sua bottega diventò un punto di riferimento imprescindibile per i giovani genovesi che intendevano dedicarsi alla pittura: vi transitarono Valerio Castello e poi Gregorio De Ferrari; vi soggiornarono molti allievi, fra i quali spicca G.B. Casoni, il quale, nei primi anni del quinto decennio, fungeva da vero e proprio alter ego del F. e che rimase fino alla fine molto legato al Fiasella. Dal 1637 in poi è documentata un'intensa attività del F. come mercante d'arte, sia in proprio che per conto terzi, o come perito nella valutazione delle collezioni. |
Registrazione n°: |
IT/ItRC/AUTHA/00062363 |
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data di creazione: 23-09-2020 data di aggiornamento: 23-09-2020 |
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Testana, Giuseppe Maria (1648-1679 ; Scultore) [Incisore]scheda di autorità |