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scheda bibliografica validata |
Tipo: |
Testo a stampa, Monografia |
Autore principale: |
Euclidesscheda di autorità |
Titolo: |
Euclide Megarense philosopho, solo introduttore delle scientie mathematice. Diligentemente rassettato, et alla integrità ridotto, per il degno professore di tal scientie Nicolo Tartalea brisciano. Secondo le due tradottioni. Con una ampla espositione dello istesso tradottore di nuono aggiunta. Talmente chiara, che ogni mediocre ingegno, senza la notitia, ouer suffragio di alcun'altra scientia con facilità serà capace a poterlo intendere |
Pubblicazione: |
In Venetia : Appresso Curtio Troiano, 1565 |
Descrizione fisica: |
315 [i.e. 310], [1] c. : ill. ; 4° |
Titolo uniforme: |
Euclide Megarense philosopho, solo introduttore delle scientie mathematice. Diligentemente rassettato, et alla integrità ridotto, per il degno professore di tal scientie Nicolo Tartalea brisciano. Secondo le due tradottioni. Con una ampla espositione dello istesso tradottore di nuono aggiunta. Talmente chiara, che ogni mediocre ingegno, senza la notitia, ouer suffragio di alcun'altra scientia con facilità serà capace a poterlo intendere |
Impronta: |
seon o.na i-9. fici (3) 1565 (A) |
Note riferite ai numeri di identificazione: |
A-2K⁸ 2L²-2Q⁸. - Nel frontespizio e nel colophon marca tipografica controllata. - A c.A2r lettera di dedica a Francesco Labia ; a c. A3r prefazione. - Iniziali xilografiche istoriate in cornice a linea nera su fondo bianco diffuse nel testo. - Numerazione espressa in carte, omesse nella numerazione le c. 121, 122, 123, 124 ; manca la c. 269 segnata c. 2L. - Nel colophon registro e data "1566". -Carattere romano e corsivo Rilegatura non originale in pelle di color beige, nel dorso nervi visibili e nome dell'autore "Euclide" scritto a carattere dorato in doppia cornice dorata su fondo bordeaux. - Nel contropiatto anteriore etichetta di provenienza "Libreria Antiquaria Pregliasco" di Torino ; nel contropiatto posteriore scheda catalografica manoscritta a matita. - In basso al frontespizio timbro ellittico a inchiostro nero sbiadito riportante "Storia Tecnica CNR Genova". - A c. E2v ed E3r note manoscritte a matita. - Nel colophon timbro rettangolare a inchiostro nero riportante n. inventario |
Marca editoriale: |
Leone rampante rivolto verso il sole tiene negli artigli un nastro (U496)scheda di autorità |
Responsabilità secondarie: |
Tartaglia, Niccolò (1499-1557 ; Matematico) [Curatore]scheda di autorità Navò, Curzio Troiano (XVI secolo ; Libraio, editore e tipografo) [Tipografo]scheda di autorità Labia, Francesco (XVI secolo ; Venezia) [Dedicatario]
Tipo autore: |
Persona |
Nome autore: |
Labia, Francesco (XVI secolo ; Venezia) |
Datazione: |
XVI secolo |
Nota biografica: |
I Labia, originari di Girona, furono una famiglia spagnola-veneziana di origine catalana trapiantatasi a Venezia e ascritta al patriziato nel 1646. Il primo membro noto della famiglia è Niccolò il quale verso la metà del XV secolo si trasferì ad Avignone dove si dedicò al commercio di tessuti. Con Pietro passarono a Firenze e quindi a Venezia; qui sono attestati per la prima volta il 14 gennaio 1509, quando acquistarono alcuni immobili in campo San Geremia. Per premiarli dei loro meriti nei confronti della Repubblica di Venezia, sotto il dogato di Andrea Gritti fu loro concessa la cittadinanza de gratia, e nel 1548 de intus e de extra. Nel Seicento Venezia, provata dalla peste del 1630 e dai continui scontri con l'impero Ottomano, decise di aprire il patriziato anche a famiglie della borghesia dietro l'esborso di centomila ducati. I Labia furono i primi a cogliere l'occasione nella figura di Giovanni Francesco che offrì ben trecentomila ducati, entrando conseguentemente nel Libro d'Oro il 29 luglio 1646. Negli stessi anni acquistò vaste proprietà tra Fratta Polesine e Villamarzana, località di cui, nel 1649, fu nominato conte (titolo confermato ai successori con decreti del 1702, 1730 e 1759). La famiglia fu nota in particolare per il grande palazzo affacciato sul Canal Grande all'altezza di San Geremia, fatto costruire da Angelo Maria Labia e Paolo Antonio Labia su progetto di Andrea Cominelli. In tempi più recenti si sono distinte, quali cantanti liriche, Fausta (1870 - 1935) e Maria Labia (1880 - 1953), figlie del conte Gianfrancesco, e Gianna Perea Labia (1908 - 1994), figlia di Fausta. |
Registrazione n°: |
IT/ItRC/AUTHA/00062375 |
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data di creazione: 17-11-2020 data di aggiornamento: 17-11-2020 |
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Lingua della pubblicazione: |
Italiano |
Paese di pubblicazione: |
Italia |
Codice identificativo: |
IT/ItRC/00309115 |
data di creazione: |
17-11-2020 |
data di aggiornamento: |
17-11-2020 |
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Monografia digitalizzata |