|
scheda bibliografica validata |
Tipo: |
Testo a stampa, Monografia |
Autore principale: |
Vettori, Piero (1499-1585 ; scrittore, filologo e umanista)scheda di autorità |
Titolo: |
Trattato di Piero Vettori delle lodi e della coltivazione degli ulivi nuova accuratissima edizione presa da quella del 1720. citata dagli Accademici della Crusca. Colle annotazioni del dott. Giuseppe Bianchini di Prato e di Domenico M. Manni. All'illustriss. ed eccelso signore il sig. marchese Francesco Giovanni Sampieri senatore di Bologna |
Pubblicazione: |
In Firenze : nella stamperia di Gio. Batista Stecchi alla Condotta, 1762 |
Descrizione fisica: |
VIII, 112 p. ; 4º |
Titolo uniforme: |
Trattato di Piero Vettori delle lodi e della coltivazione degli ulivi nuova accuratissima edizione presa da quella del 1720. citata dagli Accademici della Crusca. Colle annotazioni del dott. Giuseppe Bianchini di Prato e di Domenico M. Manni. All'illustriss. ed eccelso signore il sig. marchese Francesco Giovanni Sampieri senatore di Bologna |
Impronta: |
mahe M.M. M.o- (4S. (3) 1762 (R) |
Note riferite all'edizione e alla storia bibliografica: |
§⁴ A-O⁴. - Nel frontespizio vignetta calcografica con due monete, una raffigurante ritratto dell’autore con il motto "AETATIS SUAE. AN. LXXLX P. VICTORIUS" e l'altra un ramo di ulivo con motto: "Labor omnia". - A c. §2r dedica di Manni, iniziale xilografica in doppia cornice a linea nera su sfondo bianco, con paesaggio sullo sfondo, spazio iniziale bianco per verosimile inserimento di illustrazione ; a c. §4r dedica in corsivo di Pietro Vettore al duca di Firenze e Siena Cosimo I de' Medici con iniziale ornamentale ; a c. Ar prefazione di Giuseppe Bianchini testatina e iniziale ornamentale xilografiche ; a c. Dv finalino xilografico rappresentante un sigillo tondo all'interno del quale vi è illustrato una colomba col ramo di ulivo mentre intorno all'immagine si legge verosimilmente "S. Martini epi S. Baruffe Card". Tale sigillo è descritto nella nota "2" di cD2r “Puossi qui osservare, che varie persone di Chiesa sovente hanno fatto per divisa loro, e del loro stato il ramo d'Olivo in bocca alla colomba, come tra gli altri fece in antico Prete Baruffa Canonico della Fiorentina Chiesa di S. Martino del Vescovo nel Sigillo riportato qui avanti". - A c. O2r stemma nobiliare xilografico della famiglia Vettori: trinciato di nero e d'argento alla banda d'azzurro seminata di gigli d'oro attraversante sulla partizione. - A c. O2v "Indice delle cose più importanti", a c. O4v "Avviso dello stampatore". - Carattere corsivo ; romano |
Nota riferita alla copia catalogata: |
Legatura in pelle semirigida di colore beige chiaro. - Sulla parte superiore del dorso titolo mentre nella parte inferiore etichetta della collocazione. – Tagli spruzzati in rosso. – In alto alla c. di guardia anteriore segnata a matita una precedente collocazione ; in basso al frontespizio timbro ellittico a inchiostro nero sbiadito ; in alto alla c. O4v timbro rettangolare a inchiostro nero riportante “CNR Genova-Storia Tecnica” e n. di inventario. – Foxing diffuso nel testo |
Sommario o abstract: |
Importante testo di prosa didascalica, questo saggio sulla coltivazione e la produzione delle olive è profondamente permeato dall'erudizione classica di Vettori (discendente da una nobile famiglia di Firenze, anticamente derivata dalla famiglia Capponi il cui capostipite fu Vittorio, vissuto tra il XII e il XIII secolo. La famiglia fu ammessa alle magistrature fiorentine dal 1320, dando fino al 1531 cinque gonfalonieri e 43 priori. Si divise in due rami, il primo dei quali si estinse nel 1835). Si tratta, come si evince dalla lettera di dedica a Cosimo I (a c. §4r), di una vera e propria celebrazione della pianta d’ulivo che definisce “nobile” esaltando la bontà del frutto, la sua utilità e la sua “vaghezza e leggiadria”. Affronta l'argomento dalla prospettiva di un contadino pratico che apprezza il lavoro della terra e, conoscendo l’interesse di questa coltivazione tanto diffusa e precipua nel territorio della Toscana, sa anche dispensare i consigli da fonti letterarie classiche e moderne come Columella, Teofrasto, Catone, Varrone, Sofocle e Dante. Il libro si apre con una sorta di breve rassegna della letteratura, seguita da una lunga sezione centrale di istruzioni pratiche sulla piantagione, coltivazione e raccolta degli ulivi. L'ultima sezione riguarda la produzione e l'uso dell'olio d'oliva. |
Responsabilità secondarie: |
Bianchini, Giuseppe Maria (1685-1749 ; Letterato) [Annotatore]
Tipo autore: |
Persona |
Nome autore: |
Bianchini, Giuseppe Maria (1685-1749 ; Letterato) |
Datazione: |
1685-1749 |
Nota biografica: |
Nacque a Prato dove ricevette la prima formazione letteraria, integrata poi enciclopedicamente, sotto la guida di ottimi maestri come Meslier e Marchetti, da studi filosofici compiuti in Firenze presso il convento di S. Maria Novella, e di giurisprudenza, storia ecclesiastica, scienze matematiche a Pisa, dove si trasferì nel 1705 e dove il 25 marzo 1709 si laureò in utroque iure; verso la fine di quell'anno, sempre a Pisa, fu ordinato sacerdote. Si dedicò per un certo tempo, dietro invito del vescovo di Pistoia e Prato Michele Visdomini Cortigiani, alla lettura ed esposizione delle opere dei Padri della Chiesa, fra i quali predilesse s. Bernardo. Nominato da un altro vescovo di Pistoia, mons. Federico Alamanni, vicario foraneo e pievano di S. Pietro ad Aiolo, cominciò a partecipare alla vita culturale dei suoi tempi come membro di varie accademie. Già il giovanile soggiorno fiorentino lo aveva immesso, nel 1704, fra gli Apatisti e, due anni dopo, nell'Accademia Fiorentina, di cui fu presto uno dei soci più attivi, in amichevole collaborazione con uomini di sicura dottrina e di grande prestigio come i due Salvini e il Magliabechi. Fece parte degli Arcadi di Roma col nome d'Idaste Dindimenio, degli Innominati di Bra in Piemonte con quello di Accorciato, dei Rinvigoriti di Foligno con quello di Stabile, della Società Colombaria nel 1741 e della Crusca nel 1742. La partecipazione alle attività accademiche gli aprì naturalmente la strada della corrispondenza diretta e indiretta, attraverso la fitta trama di rapporti culturali stabilitasi allora in Italia, con alcuni dei maggiori esponenti della repubblica letteraria, da Muratori a Crescimbeni, da Manfredi a Gigli, da D. M. Manni a Maffei, mentre laboriosamente componeva, in linea col più temperato poligrafismo settecentesco, opere storico-erudite e "lezioni" accademiche, che ebbero un buon rilievo nella stima comune per la sicurezza dell'informazione e il tratto limpido e civile della pagina. |
Registrazione n°: |
IT/ItRC/AUTHA/00062473 |
|
data di creazione: 14-04-2021 data di aggiornamento: 14-04-2021 |
|
|
Manni, Domenico Maria (1690-1788 ; filologo, editore, storico, erudito e poligrafo) [Annotatore]scheda di autorità Stecchi, Giovanni Battista (sec. XVIII ; Stampatore) [Tipografo]scheda di autorità Sampieri, Francesco Giovanni (sec. XVIII ; Marchese e senatore di Bologna) [Dedicatario]scheda di autorità De' Medici, Cosimo I (1519-1574 ; Duca Di Firenze, Granduca di Toscana) [Dedicatario]scheda di autorità |
Lingua della pubblicazione: |
Italiano |
Paese di pubblicazione: |
Italia |
Codice identificativo: |
IT/ItRC/00309123 |
data di creazione: |
14-04-2021 |
data di aggiornamento: |
14-04-2021 |
|
Monografia digitalizzata |