Note riferite alla descrizione fisica: |
J⁴+²A-N⁴. - Frontespizio architettonico con marca tipografica in cornice. A carta J2 lettera di dedica ; a carta J3v poesia del caualier Luigi Zenobi Anconitano ; a carta J4r risposta dell'Aleotti ; a carta J4v replica di Zenobi ; il bifolio + contiene la "Tauola" ; a carta A1r Proemio ; a carta A4v aggiunta dell'Aleotti ; a carta L4r secondo frontespizio con marca tipografica ; a carta N4v Registro con marca tipografica. - Testatine, iniziali a linea nera su fondo bianco con sfondo di paesaggi, animali, arabeschi e finalini xilografici in tutto il testo. - Corsivo ; romano. |
Responsabilità secondarie: |
Aleotti, Giovanni Battista (1546-1636) [Traduttore]scheda di autorità Baldini, Vittorio (XVI secolo ; Tipografo) [Stampatore]scheda di autorità Este, Alfonso : d' (1533-1597 ; Duca di Ferrara, Modena e Reggio) [Dedicatario]
Tipo autore: |
Persona |
Nome autore: |
Este, Alfonso : d' (1533-1597 ; Duca di Ferrara, Modena e Reggio) |
Datazione: |
1533-1597 |
Nota biografica: |
Fu il quinto duca di Ferrara, Modena e Reggio e l'ultimo a reggere il Ducato di Ferrara dal 1559 sino alla morte. Non ebbe figli legittimi e Ferrara, sino ad allora capitale del ducato estense, alla sua morte ritornò (quale antico feudo papale) sotto la sovranità dello Stato Pontificio. Figlio di Ercole II d'Este e di Renata di Francia, fu sempre legato alla famiglia d'origine della madre e, sin da piccolo, visse per lunghi periodi presso la corte francese, ospite del cugino Enrico II. Alla morte del padre avvenuta nel 1559, tornò a Ferrara per la successione al potere ed il suo insediamento sul trono ducale. Una delle sue prime decisioni come duca fu quella di graziare Giulio d'Este, che era tenuto prigioniero ormai da 53 anni nel Castello Estense. Un secondo atto importante, su precisa richiesta del papa Pio IV, fu l'allontanamento della madre di fede calvinista dalla corte estense, nel 1560. La sua prima moglie fu Lucrezia di Cosimo I de' Medici, che morì nel 1561 lasciandolo senza figli. Nel 1565 sposò Barbara d'Austria stringendo una forte alleanza con l'Austria e l'anno successivo andò con le sue forze in sostegno dell'imperatore Massimiliano II d'Asburgo, impegnato nella guerra austro-turca. Questa scelta venne dettata anche dal tentativo di ottenere altre opportunità, sia personali sia per il casato, di mantenere il potere in una situazione complessa come quella degli Este, che erano contemporaneamente feudatari dello Stato Pontificio e del Sacro Romano Impero. Anche la seconda moglie morì nel 1572senza lasciargli eredi. Per ragioni dinastiche cercò una terza moglie Margherita Gonzaga, che comunque non gli diede la discendenza. Con lui la corte di Ferrara raggiunse livelli di sfarzo e magnificenza mai raggiunti prima e le dimore degli estensi raggiunsero il massimo splendore; ospitò poeti ed artisti, proseguendo così nella tradizione estense. Fu protettore di Torquato Tasso e continuò nella politica di rafforzamento militare, anche se l'evoluzione politica internazionale non offriva molte occasioni per dimostrare la sempre temibile potenza delle artiglierie estensi. Alcuni storici gli attribuiscono la volontà di far costruire in un'ampia area scoperta, che corrisponde circa all'attuale parcheggio in Contrada di Borgoricco, il Teatro del Cortile. Secondo altri, invece, il teatro sarebbe stato costruito solo nel 1610, secondo un progetto dall'architetto Giovan Battista Aleotti. Durante il ducato di Alfonso II Ferrara fu colpita da uno sciame sismico con picchi nel 1561, nel 1570 e nel 1591. In quegli anni Pirro Ligorio, successore di Michelangelo nella Fabbrica di San Pietro a Roma ebbe l'intuizione della prima casa edificata con criteri antisismici Nel 1593 tutto il territorio subì un periodo di carestia che ebbe effetti pesanti sulla popolazione. Il Duca non fu apprezzato né da popolo che versava in condizioni precarie di vita né da parte delle famiglie nobili che erano preoccupate di poter perdere i privilegi dei quali godevano. Alla sua morte, infatti, non si fecero particolari cerimonie e il suo corpo venne trasportato in modo semplice in una bara di legno senza corteo, con il solo accompagnamento di pochi religiosi, e sepolto nel monastero del Corpus Domini sotto una pietra tombale sulla quale non venne neppure inciso il suo nome. |
Registrazione n°: |
IT/ItRC/AUTHA/00062487 |
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data di creazione: 20-12-2021 data di aggiornamento: 20-12-2021 |
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Zenobi, Luigi (sec. XVI ; suonatore) [Dedicatore]scheda di autorità |