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scheda bibliografica validata |
Tipo: |
Testo a stampa, Monografia |
Autore principale: |
Solinus, Caius Iulius (sec. III-IV d.C. circa ; Scrittore latino di geografia)scheda di autorità |
Titolo: |
Delle cose marauigliose del mondo tradotto dall'illustriss. s. Gio. Vincenzo Belprato conte di Anuersa / Solino |
Pubblicazione: |
Vinegia : Appresso Gabriel Giolito De' Ferrari, 1557 |
Descrizione fisica: |
237, [3] p. ; 8° |
Titolo uniforme: |
De mirabilibus mundi |
Impronta: |
toa- iufu s-te egif (3) 1557 (R) |
Note riferite all'edizione e alla storia bibliografica: |
A-P⁸. - Nome dell'autore in testa al frontespizio racchiuso in cornice architettonica xilografica. - Nel frontespizio e nel colophon marche xilografiche controllate. - A carta Aiir e a carta Aiiir lettere di dedica. - Iniziali xilografiche figurate, istoriate e parlanti nel testo ; testatine e finalini xilografici ; a carta P7r registro ; a carta P7v marca tipografica controllata ; carta P8 bianca. - Carattere corsivo ; romano. |
Note riferite alla responsabilità intellettuale: |
Ludovico Dolce lavorò al servizio dei Giolito per i quali tradusse, commentò, plagiò opere antiche e moderne. Bembista nella lirica, scrisse rime, tragedie, poemetti mitologici e biblici, tradusse e imitò Virgilio, Ovidio, Catullo, Orazio, Cicerone, ecc. Si interessò, scrivendo opere al riguardo, delle polemiche sull'utilizzo della lingua volgare e sulla supremazia del colore o del disegno tessendo le lodi dell'artista Tiziano |
Nota riferita alla copia catalogata: |
Nel verso della carta di guardia anteriore scritta a matita "Caio Giulio Solino III-IV secolo d.C.". - Nel frontespizio probabile nota di possesso manoscritta cancellata. In basso a destra timbro ellittico a inchiostro nero sbiadito riportante "Storia tecnica CNR Genova". - A carta P7 verso timbro rettangolare a inchiostro nero sbiadito riportante numero di inventario. A carta P8 recto varie scritte a matita. |
Marche editoriali: |
Fenice su fiamme che si sprigionano da anfora recante le iniziali G.G.F. L'anfora è sorretta da due satiri alati. (Z535)scheda di autorità Fenice, rivolta al sole, su fiamme che si sprigionano da globo alato recante le iniziali G.G.F. (U89)scheda di autorità |
Responsabilità secondarie: |
Belprato, Giovanni Vincenzo (1549-1589 ; Conte d'Anversa) [Traduttore]scheda di autorità Dolce, Lodovico (1508-1568 ; Poligrafo) [Curatore]scheda di autorità Giolito de' Ferrari, Gabriele (1508-1578 ; Tipografo) [Stampatore]
Tipo autore: |
Persona |
Nome autore: |
Giolito de' Ferrari, Gabriele (1508-1578 ; Tipografo) |
Datazione: |
1508-1578 |
Nota biografica: |
Nato intorno al primo decennio del XVI secolo a Trino nel Vercellese (la data del 1508 non è precisa), si trasferì a Venezia nel 1523 dove il padre Giovanni gli affidò la gestione dell'officina tipografica. Conservò la marca, la fenice che risorge dalle fiamme, con la sola sostituzione delle proprie iniziali a quelle del padre, ma in italiano ("G. G. F."), e alternando vari motti: "De la mia morte eterna vita io vivo", "Semper eadem", "Vivo morte recepta". La dote che gli portò la moglie Lucrezia Bin fu utilizzata per potenziare la tipografia, provvedendola di caratteri nuovi, fregi e iniziali figurate; l'officina divenne in questo modo una delle più provviste di Venezia e una delle più apprezzate per novità e distinzione. La sua bottega a Venezia, la cosiddetta Libreria della Fenice, era anche luogo d'incontro per uomini di lettere. Aveva botteghe succursali a Napoli, a Bologna e a Ferrara. Manteneva inoltre intensi rapporti commerciali e corrispondenza con librai italiani e stranieri. Donava regolarmente esemplari con belle legature, tagli dorati e fogli in carta turchina ai grandi del suo tempo e ne era ricambiato. Da Carlo V ricevette un'opera d'arte raffigurante la fenice, oltre a un privilegio attestante antica nobiltà, confermatogli da Massimiliano II. Il Senato veneto gli conferì la cittadinanza. Ottenne anche delle cariche politiche notevoli. Giolito godette della lode indiscussa dei contemporanei: per esempio Torquato Tasso, in una lettera a Scipione Gonzaga del 15 ottobre 1584, gli conferisce, insieme con Aldo Manuzio, il primato fra i tipografi. Con le sue lettere parlanti diede inizio a una vera e propria voga tipografica tanto che vi trassero ispirazione incisori e stampatori per tutto il secolo, pur trattando anche altri argomenti, dalla religione agli aspetti della vita quotidiana, alla caccia, agli animali. |
Registrazione n°: |
IT/ItRC/AUTHA/00062489 |
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data di creazione: 10-01-2022 data di aggiornamento: 10-01-2022 |
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Sanseverino, Dianora (sec. XVI ; Poetessa) [Dedicatario]scheda di autorità |
Lingua della pubblicazione: |
Italiano |
Paese di pubblicazione: |
Italia |
Codice identificativo: |
IT/ItRC/00308414 |
data di creazione: |
10-01-2022 |
data di aggiornamento: |
10-01-2022 |
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Monografia digitalizzata |
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Sito Web |