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scheda bibliografica validata |
Tipo: |
Testo a stampa, Monografia |
Autore principale: |
Giannetasio, Nicola Partenio (1648-1715 ; Italia) |
Titolo: |
Nicolai Parthenii Giannettasii Neapoli. Soc. Jesu. Piscatoria, et nautica |
Pubblicazione: |
Neapoli : Typis Regiis, 1685 |
Descrizione fisica: |
[8], 246, [2] p., [11] carte di tav. : ill. ; 8˚ |
Titolo uniforme: |
Nicolai Parthenii Giannettasii Neapoli. Soc. Jesu. Piscatoria, et nautica |
Impronta: |
a-i- u-n- s.as (3) NeIn |
Note riferite all'edizione e alla storia bibliografica: |
a⁴ A-P⁸ Q⁴. - L'opera è costituita da 13 ecloghe e 8 liber e da 11 illustrazioni calcografiche di De Louvemont e Solimena con figure allegoriche e motti su sfondi di paesaggio marino. La prima tavola è l'antiporta calcolgrafica allegorica (12x7 mm) che raffigura nella parte superiore due putti alati che tengono una fascia con motto "Tutius hoc ibis medias Palinure per undas". Nella scena sottostante tre donne sono sedute: quella a destra fissa lo sguardo ai putti, mentre le altre due rivolgono lo sguardo a lei. Le donne rappresentano le personificazioni allegoriche delle discipline trattate nel testo, infatti accanto a loro compaiono oggetti che si riferiscono alla geometria, all'architettura, all'astronomia e all'astrologia. Sullo sfondo paesaggio di mare con sole nascente e tre navi. In basso a sinistra si legge il nome dell'autore e dell'opera. Sotto all'antiporta calcografica a sinistra si legge il nome dell'incisore "F. DeLouvemont Fec." e a destra luogo, tipografia e anno della pubblicazione. Nel frontespizio manca l'informazione relativa alla nota tipografica che si deduce dall'antiporta. Nel verso del frontespizio "Errata". La tavola che precede la carta a2 (12x7 mm)è firmata F. Solimena In. e F. De Louvemont Sculp. e rappresenta un paesaggio di mare con figure allegoriche e motto "Hoc duce perpetuis sulcabimus equora velis felici intendent semper quae flamine cari". Nella vela gonfiata dalla brezza si nota il probabile ritratto di Carlo de Cárdenas mentre in basso si rimanda allo stemma araldico della famiglia rappresentato da due lupi. A carta a2r dedica a D. Carolo de Cardenas. A carta A1r "Ad lectorem". A carta A3v Imprimatur. Nel testo sono presenti testatine xilografiche ornamentali e finalini. L'ultima tavola calcografica precedente carta O7r (12x7 mm) rappresenta le caravelle di Colombo che attraversano l'Oceano. Nella tavola si osservano le personificazioni di Colombo e le tre caravelle come tre donne su una nuvola dove due putti alati sorreggono il motto "Plus ultra Oceanum licet ire, tumentia quando Pervia sunt maria, atque alter iam pervius orbis" mentre sotto la nuvola le tre caravelle varcano il mare. A carta Q4r Index Rerum Notabilium. Carattere romano e corsivo. A carta a4v presenza di carattere greco |
Note riferite alla responsabilità intellettuale: |
Nicola Partenio Gianettasio è stato un erudito eclettico. Nel 1666 entrò nella Compagnia di Gesù iniziando la sua carriera di insegnante di latino e greco ad Amantea, di teologia a Palermo e a Napoli, di scienze filosofiche a Reggio Calabria e matematica a Napoli. La sua poesia, come si evince da codesta raccolta di versi, è densa di notizie storiche, geografiche e si manifesta equilibrata. Per conto del suo mecenate, il conte Antonio Rambaldo curò l'edizione di "Opera omnia poetica" del 1715 e ultimò la "Historia Neapolitana" richiestagli dal cardinale Cantelmo. Quest'ultima opera attirò a sé le critiche del filosofo Giannone che suppose plagio ai danni dell'opera di Summonte "Istoria della città e del Regno di Napoli". Francesco Solimena lasciò il suo paese natale, Canale di Serino, nel 1674 per trasferirsi a Napoli dove conobbe la pittura degli artisti Lanfranco, Giordano e Preti e arricchì la sua esperienza sino ad allora legata alla collaborazione con il padre Angelo. La sua ispirazione incontrò il gusto barocco romano misto alla tradizione della scuola napoletana. Ricercò un suo personale stile pittorico più equilibrato e formale. Essendo comune alla fine del XVII secolo chiedere ai pittori di una certa fama incisioni che fungessero da antiporta per i testi, Solimena non disdegnò la sfera editoriale, tant'è che realizzò il suo primo disegno nel 1681 rappresentando un'allegoria glorificante di Salerno, incisa dal fiammingo Jacques Blondeau per il testo di Antonio Mazza "Historiarum epitome de rebus Salernitatis". Realizzò diversi disegni anche per Antonio Baldi, suo allievo, artista legato all'editoria napoletana a contatto con i maggiori maestri pittori dell'epoca. |
Nota riferita alla copia catalogata: |
Legatura originaria in pergamena semifloscia di colore giallino. Sul dorso nota manoscritta illegibile. Nel forntespizioprobabile nota di opossesso manoscritta e cancellata. In basso al frontespizio timbro ellittico "Storia tecnica CNR Genova". Macchie di inchiostro nero sparse nel testo e foxing diffuso. Macchie di umidità importanti nella zona superiore del testo a partire dal fascicolo "P". A Carta Q4v timbro rettangolare riportante il n. di inventario |
Responsabilità secondarie: |
Solimena, Francesco (1657-1747 ; Pittore) [Disegnatore tavole] Louvemont, François de (1648-1690 ; Incisore) [Incisore] |
Lingua della pubblicazione: |
Latino |
Paese di pubblicazione: |
Italia |
Codice identificativo: |
IT/ItRC/00309072 |
data di importazione: |
01-01-2014 |
data di aggiornamento: |
22-12-2016 |
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Monografia digitalizzata |